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#08 – ADECCO FORMAZIONE

By 13 Dicembre 2018 No Comments

Comunicato stampa #09 - INN Veneto, l'Innovazione Sociale si fa dal basso

Testo del comunicato:

L’innovazione sociale si fa partendo dalle esigenze della gente. Questo il messaggio passato oggi a Venezia, nella sede dello IUAV, in occasione della presentazione del progetto “S.M.A.R.T. 5 sfide per il Veneto”. L’iniziativa, promossa da Adecco Formazione srl, ha come obiettivo quello di sostenere la competitività del territorio regionale innescando processi di accelerazione verso la costruzione di un ecosistema locale di innovazione sociale a base digitale. Il progetto si concretizza attraverso una serie di eventi sfida, tra cui i social hackathon, per potenziare la contaminazione tra gli attori locali, quindi imprese, istituzioni, università e società civile.

La giornata di oggi si è aperta alle 9 con un “tour orienteering”, una passeggiata in città con visita a piccole associazioni veneziane attive nel campo dell’innovazione sociale. Successivamente ci si è spostati nella sede dello IUAV, dove si è svolto il convegno. È intervenuto il direttore dell’Area capitale umano, cultura e programmazione comunitaria della Regione Veneto Santo Romano, che ha spiegato come la Regione, anche con progetti come questo, sia impegnata nel sostegno alle start up e nel coinvolgimento dei lavoratori che tornano dall’estero. “Fuori dall’Italia il mercato per i giovani è più attraente. È necessaria una politica fiscale di agevolazione”. La Regione Veneto ha attivato una serie di progetti per il rientro dei “cervelli in fuga”, in Italia, che puntano a sostenere la competitività del territorio puntando su start-up innovative, sviluppo creativo e artistico in campo culturale. “Gli strumenti a disposizione sono diversi, anche finanziari con 55 borse di rientro dal valore di 656.700 euro, 30 borse di animazione territoriale 114mila euro”, ha dichiarato. 

A moderare l’evento il ricercatore Maurizio Busacca, che ha detto che c’è innovazione se c’è capacità di leggere le necessità sociali. Per esempio, “l’ultimo ciclo di innovazione nei nostri territori, negli anni 70, non è nato da incubatori d’impresa, iniezioni finanziarie o di tecnologia, ma da un’innovazione sociale. La società veneta ha avuto l’intuizione di sfruttare la crisi in modo da reagire alle tempeste.”

Il microfono è passato poi nelle mani di Bertram Niessen, sociologo e direttore scientifico dell’agenzia di trasformazione culturale “Che fare”. “Ci occupiamo di costruire percorsi che aiutino da una parte le organizzazioni culturali dal basso, a dialogare con i policy maker e i finanziatori, e dall’altra parte cerchiamo di aiutare le istituzioni culturali più tradizionali e chi si occupa di cultura, a capire cosa sta succedendo nella cultura non istituzionale.” 

È stata poi la volta di Michele D’Alena, che ha portato l’esperienza della Fondazione Innovazione Urbana di Bologna, della quale è coordinatore dell’Ufficio Immaginazione Civica. Da questa esperienza si apprende che la sfiducia dei cittadini nei confronti degli amministratori, ha portato alla nascita di un nuovo attivismo, che possono essere coinvolti nella cura della Cosa pubblica. “Fondazione Innovazione Urbana ha cercato di mettere insieme i vari attori nella società, capire cosa si fa nei quartieri con i vari progetti e coinvolgere i cittadini, specialmente nelle periferie. Sono nati così i laboratori di quartiere, dove si svolgono incontri su vari temi in cui si coinvolgono i cittadini con le loro idee e le loro esigenze.” Il lavoro sul web e sulle piattaforme online non sarebbe sufficiente, secondo D’Alena. “Bisogna lavorare con costanza in territori specifici, con persone di riferimento per un rapporto diretto con i cittadini, raccogliendo in modo diretto le loro critiche e difficoltà. Mettendo insieme le realtà della zona, in modo che si parlino fra loro.”

Successivamente è intervenuto Federico Camporese, che ha portato l’esperienza dell’impresa sociale “I bambini delle fate”. “Con la nostra impresa ci occupiamo di raccogliere fondi e adottare progetti di vicinanza – ha spiegato – In particolare trattiamo le cosiddette adozioni a vicinanza, per accompagnare le famiglie di ragazzi con autismo o disabilità.” Camporese ha proseguito dicendo che i ragazzi e le famiglie devono essere seguite nel lungo periodo. In questo senso, grazie a I bambini delle fate, 1300 famiglie in tutta Italia hanno a disposizione le risorse in modo continuativo e sistematico. 

Nel pomeriggio si sono svolte attività di laboratorio su cinque temi che saranno poi sviluppati con la presentazione degli hackaton. 

I percorsi di innovazione presentati durante INN Veneto sono aperti a chiunque desideri contribuire alla crescita e al loro miglioramento: lavoratori e/o imprenditori, laureati, start up innovative, fondazioni, enti museali, associazioni culturali e chiunque sia coinvolto nei processi di innovazione tecnologica e culturale, a 360 gradi.

Una volta terminato il tour di presentazione, i progetti avranno un periodo di incubazione e sviluppo di un anno, al termine del quale saranno presentati i risultati ottenuti sui singoli territori.

“INN Veneto” è destinato anche a professionalità che intendono rientrare dopo un periodo di permanenza all’estero o che, impegnate fuori dai confini nazionali o regionali, intendano realizzare periodi di lavoro in Veneto.

Il Bando:

Il BANDO: con questo bando si è voluto dare un segnale di inversione rispetto al fenomeno della ‘fuga’ all’estero di cervelli (studenti e laureati) che ogni anno fa perdere all’Italia 14 mld di Pil (fonte Confindustria).
Il bando, con i 3 milioni di euro messi a disposizione, ha finanziato 14 progetti relativi a 3 diverse Linee progettuali:

3 progetti afferiscono alla linea “Brain exchange per la crescita del territorio” che ha la finalità sostenere processi di innovazione sociale attraverso il ricorso a figure altamente qualificate che, con le competenze acquisite dopo un periodo di permanenza all’estero, possono contribuire allo sviluppo dell’intero sistema socio-economico regionale.
5 progetti fanno parte della linea “Idee per il Veneto” che intende sostenere la competitività del territorio regionale favorendo processi di contaminazione da parte di start-up innovative.
6 proposte progettuali appartengono alla linea “Eccellenze arti e mestieri” che ha la finalità di realizzare progetti a sostegno dello sviluppo creativo ed artistico del Veneto, attraverso la creazione di reti che possano dare vita a spazi ibridi in grado di coniugare produzione e fruizione creativa ed artistica, con altre funzioni legate al lavoro, al tempo libero, all’inclusione sociale.

I progetti prevedono il finanziamento di 55 borse di rientro (per un importo pari a € 656.700) che hanno lo scopo di attirare sul territorio regionale eccellenze provenienti da diversi ambiti e favorire la mobilità, lo scambio e la permanenza di alte professionalità che intendono rientrare dopo un periodo di permanenza all’estero o intendono realizzare periodi di lavoro in Veneto.
Per sostenere l’attività dei “cervelli” in rientro sono state finanziate 30 borse di animazione territoriale (per un importo pari a € 114.000) con lo scopo di rafforzare, attraverso il coinvolgimento di specifiche figure professionali, il networking tra professionisti/operatori di diversi ambiti (culturali, creativi, informatici, tecnici, ecc.) attivi all’estero e professionisti/operatori operanti in Veneto.

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