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#05 – CONFORM SCARL

By 6 Dicembre 2018 No Comments

Comunicato stampa #05 - INN Veneto e La Rigenerazione delle Aree Industriali Abbandonate. L'Innovazione Passa Dal Riuso

Testo del comunicato:

“INN Veneto” fa tappa a Schio. Mercoledì 5 dicembre si è svolta presso il Lanificio Conte, l’adunata dell’innovazione culturale, l’evento organizzato da Comform Scarl per presentare il progetto “FabricAltra – Rigenerazione culturale di spazi industriali per l’innovazione sociale”, che attraverso linguaggi ed espressioni diverse ha permesso di confrontarsi sul tema della rigenerazione urbana fondata sulla cultura. I partecipanti hanno seguito il meeting all’interno di spazi industriali rigenerati come la Fabbrica Alta e il Lanificio Conte di Schio.

La mattinata si è svolta presso la suggestiva location del Lanificio Conte, in via Pasubio. Lì sono stati presentati gli obiettivi avanzati da Fabricaltra e Conform per favorire la rigenerazione di un luogo che 150 anni fa ospitava uno dei più grandi opifici locali ed ora necessita di una rivisitazione al passo coi tempi, grazie alle idee ed alle tecnologie moderne.

Queste sono le motivazioni che hanno spinto Fabricaltra ad unirsi alle attività di INN-Veneto, come strumento per sfruttare le possibilità di mobilitazione che offrono principalmente i linguaggi delle arti e favorire la riattivazione di un importante patrimonio dell’archeologia industriale italiana.

Il filo rosso (come è stato svariate volte ripetuto) è l’innovazione artistica. Si punta ad una rigenerazione di ambiti dismessi, partendo proprio dalla Fabbrica di Schio.

I lavori si sono aperti con una presentazione delle diverse proposte per re- immaginare spazi ed una chiara dichiarazione su qual è la mission del progetto. Obiettivo di base rimane quello di riportare in Veneto i talenti provenienti da tutto il mondo, per contribuire allo sviluppo della regione, con la possibilità di investire le risorse offerte, per abitare lo spazio con altri occhi.

Il primo intervento della mattinata è dell’anima del progetto, Fabrizio Panozzo del dipartimento di Management dell’Università Cà Foscari. Nella parte iniziale ha introdotto le macro categorie di attività della giornata ed invitato i presenti ad una viva interazione, per favorire una proficua raccolta di idee e progettualità. «La Fabbrica è un ambiente che racconta storie, ed attraverso le tecnologie, si punta ad una valorizzazione a livello artistico» ha spiegato Panozzo. Attraverso la costruzione di contenuti si cerca quini di riempire di senso tale infrastruttura, sulla base di quello che la comunità vuol dire, per entrare a far parte di un progetto denso ed attivo.

A seguire è intervenuto il dr. Ruggero Segatto dell’Istituto Universitario Salesiano di Venezia. Ha esordito spiegando cosa intende per valorizzazione, sottolineando l’importanza dei progetti in fase di startup per l’innovazione sociale e finanziati dalla Regione. Segatto ha sottolineato il ruolo delle persone e dei singoli nelle iniziative di “rigenerazione di energie”, per far sì che eccellenze possano esprimersi e proporre di attività progettuali e artistiche totalmente innovative, in un percorso che si svolgerà attraverso una formazione in team, con poche spiegazioni frontali.

Quindi, ha preso la parola Simona Bocchino di Conform, una società che da vent’anni si occupa di consulenza e formazione, ma anche valorizzazione del territorio. «Parlare di Schio nella sua fabbrica, con idee di project work è una vera esperienza, molto più di un progetto formativo», questo uno dei primi commento della Bocchino.

E’ stato illustrato il percorso di riqualificazione presentato, finalizzato al raggiungimento di un obiettivo pratico e concreto qual è la valorizzazione del patrimonio economico e sociale. 

Sono state mostrate diverse fasi di realizzazione dei progetti, teorica, politiche di riuso (con casi di successo, insuccesso, in contesti nazionali e internazionali), ed i nuovi canali possibili, sulla base delle esigenze dei vari produttori e chiarendo il fatto che ci sono fondi e possibilità se ci sono idee interessanti. Sono stati illustrati diverse case history che esemplificano modalità diverse di riutilizzo di ambienti, e come vengono rigenerate aree per star up, oppure per consumo e fruizione turistica, secondo logiche temporanee di riutilizzo o permanente. Ciò cui si punta è la creazione di un gruppo di lavoro che si faccia promotore del riutilizzo della Fabbrica.

L’ultimo intervento, prima della sessione di domande da parte del pubblico, è stato quello di Federico Corona, direttore artistico del Teatro Civico di Schio.

In linea con il processo di recupero del Teatro Civico, dove è stato più chiaro il processo di riutilizzo, si cercano opportunità anche per FabricAltra, che intanto ha ospitato le residenze di artisti, sia internazionali che di italiani che da anni lavorano all’estero.

E’ molto significativa la storia della Fabbrica, gli operai, la gente e quindi si opta per attività che abbiano al centro danza, movimento, corpo e quindi parola, per abitare più che uno spazio, bensì un contesto socio-culturale. Sono state illustrate le residenze di artisti previste, tra cui un artista toscano di danza verticale, una compagnia svizzera che si occupa di Teatro Installativo, ovvero che utilizza scenografia ed oggetti in interazione con il pubblico. Inoltre vi sarà un giovane artista italiano, lombardo, che vive ad Anversa e si occupa di teatro di strada e del fuoco. Possibile anche la presenza del funambolo Andrea Loreni, maestro nell’utilizzo del corpo all’interno dello spazio e guida anche nella disciplina zen, oltre che nel funambolismo e le iniziative legate alla danza per malati di Parkinson, che è già attiva a Schio.

Nel pomeriggio accompagnati dagli artisti del Teatro Potlach, gli ospiti dell’evento hanno potuto assaporare come degli interventi artistici possono innovare fabbricati abbandonati.

Sempre nel pomeriggio presso il Teatro Civico di Schio, è andato in scena lo spettacolo “20000 leghe sotto i mari”. Le prossime tappe del percorso territoriale di coinvolgimento saranno Padova (6 e 12 dicembre), Treviso (11 dicembre) e Venezia (14 dicembre)

I percorsi di innovazione presentati durante INN Veneto sono aperti a chiunque desideri contribuire alla crescita e al loro miglioramento: lavoratori e/o imprenditori, laureati, start up innovative, fondazioni, enti museali, associazioni culturali e chiunque sia coinvolto nei processi di innovazione tecnologica e culturale, a 360 gradi. 

Una volta terminato il tour di presentazione, i progetti avranno un periodo di incubazione e sviluppo di un anno, al termine del quale saranno presentati i risultati ottenuti sui singoli territori.

“INN Veneto” è destinato anche a professionalità che intendono rientrare dopo un periodo di permanenza all’estero o che, impegnate fuori dai confini nazionali o regionali, intendano realizzare periodi di lavoro in Veneto.

Il Bando:

Il BANDO: con questo bando si è voluto dare un segnale di inversione rispetto al fenomeno della ‘fuga’ all’estero di cervelli (studenti e laureati) che ogni anno fa perdere all’Italia 14 mld di Pil (fonte Confindustria).
Il bando, con i 3 milioni di euro messi a disposizione, ha finanziato 14 progetti relativi a 3 diverse Linee progettuali:

3 progetti afferiscono alla linea “Brain exchange per la crescita del territorio” che ha la finalità sostenere processi di innovazione sociale attraverso il ricorso a figure altamente qualificate che, con le competenze acquisite dopo un periodo di permanenza all’estero, possono contribuire allo sviluppo dell’intero sistema socio-economico regionale.
5 progetti fanno parte della linea “Idee per il Veneto” che intende sostenere la competitività del territorio regionale favorendo processi di contaminazione da parte di start-up innovative.
6 proposte progettuali appartengono alla linea “Eccellenze arti e mestieri” che ha la finalità di realizzare progetti a sostegno dello sviluppo creativo ed artistico del Veneto, attraverso la creazione di reti che possano dare vita a spazi ibridi in grado di coniugare produzione e fruizione creativa ed artistica, con altre funzioni legate al lavoro, al tempo libero, all’inclusione sociale.

I progetti prevedono il finanziamento di 55 borse di rientro (per un importo pari a € 656.700) che hanno lo scopo di attirare sul territorio regionale eccellenze provenienti da diversi ambiti e favorire la mobilità, lo scambio e la permanenza di alte professionalità che intendono rientrare dopo un periodo di permanenza all’estero o intendono realizzare periodi di lavoro in Veneto.
Per sostenere l’attività dei “cervelli” in rientro sono state finanziate 30 borse di animazione territoriale (per un importo pari a € 114.000) con lo scopo di rafforzare, attraverso il coinvolgimento di specifiche figure professionali, il networking tra professionisti/operatori di diversi ambiti (culturali, creativi, informatici, tecnici, ecc.) attivi all’estero e professionisti/operatori operanti in Veneto.

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