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Il valore dell’attesa per gli artisti, la Masterclass “Spiriti Creativi”

By 15 Novembre 2019 No Comments

L’Associazione TRA Treviso Ricerca Arte, partner operativo di Forcoop Cora Venezia, ha organizzato, per il progetto “Processi si rigenerazione urbana per spiriti creativi”, una Masterclass per curatori d’arte e operatori culturali under 36, coordinata da Carlo Sala. L’esperienza si è chiusa a giugno ed è stata un momento di grande contaminazione e scambio di conoscenze e competenze grazie alle molteplici figure coinvolte. Curatori d’arte, direttori di musei, gestori di spazi espositivi, artisti e professionisti hanno approfondito i temi dello sviluppo sostenibile, della rigenerazione urbana attraverso l’arte, e dell’impatto sociale che si può generare. Conclusa la parte formativa, è stato chiesto ai partecipanti di presentare un progetto curatoriale proprio, specifico per l’ex fabbrica Pagnossin di Treviso, oggi Opendream.


 

Il percorso formativo organizzato dall’Associazione TRA Treviso Ricerca Arte si è chiuso con la premiazione del progetto curatoriale più innovativo: STAND BY. IN ATTESA DI COLLEGAMENTI. Forti di un background di studi affine che spazia dall’arte all’economia ma anche alla comunicazione e alla didattica, quattro giovani curatori under 36 hanno saputo cogliere brillantemente l’opportunità di fare gruppo. Dopo un’analisi puntuale degli spazi interni ed esterni all’ex fabbrica Pagnossin, la squadra composta da Eleonora Ambrosini, Federica Brigo, Marta Fassina e Emanuel Tessari si è focalizzata sul concetto di attesa, cogliendo l’immediatezza del qui ed ora, in Opendream. «Una condizione di transizione, in cui il presente rimane sospeso in procinto che il futuro si compia». Pensando al vicino Aeroporto di Treviso, indagato sia come spazio fisico che concettuale, viene immaginata la progettazione di una sala d’aspetto. Un’area di stand by che accoglie e attiva processi di interazione con i passanti in sosta, tramite interventi sonori e stimolanti confronti culturali. Al progetto è stata riconosciuta la capacità di convertire l’apparente staticità di un luogo transitorio e privo di carattere in azione creativa e produttiva. Un’attesa, che trasforma la passività in attenzione e interesse, anche verso l’ambiente circostante. Vengono superati i confini fisici dell’ex fabbrica Pagnossin per incontrare la comunità residente ampliando il pubblico consueto dei fruitori d’arte.

LET OUT/ bring in di Sebastiano Casella e Laura Scala vince invece la menzione speciale di Opendream, in perfetta aderenza con le sue linee guida. Il progetto valorizza gli aspetti unici del sito in rigenerazione. I suoi elementi architettonici e strutturali, trovano una rilettura inedita e sorprendente. Gli spazi si trasformano in contenitori per eventi, luoghi di attività creative e proficue. Il progetto «mira a svelare e accogliere: esternare le potenzialità dello spazio e includere la comunità, il territorio, le competenze, la creatività».

 

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